Al Premio delle Arti del Conservatorio di Musica "Luisa D'Annunzio" di Pescara dei giorni di venerdì 22 e sabato 23 settembre parteciperà anche Nicola Di Biase del Conservatorio di Musica "Giovambattista Pergolesi" di Fermo, allievo del Maestro Riccardo Centazzo. Qui di seguito una breve intervista per conoscerlo meglio.
1. Nicola ci racconti come e quando è nata la storia d'amore con questo fantastico strumento chiamato Fisarmonica?
Fin da piccolo ho sentito parlare in casa della fisarmonica. Mio nonno, infatti, suonava questo strumento e i miei mi hanno sempre spronato ad intraprendere questo percorso che in fondo mi meravigliava e mi incuriosiva; così, con il tempo, è diventato un elemento talmente familiare che, la scelta di suonarlo, è stata una conseguenza naturale.
2. Ci racconti in breve la tua storia musicale?
Come molti ragazzi della mia età, lo studio della fisarmonica è avvenuto attraverso l'esecuzione di brani popolari e di un repertorio da ballo. Dopo, però, questa prima fase ho scoperto che lo strumento, nella sua versatilità, aveva molte possibilità di repertorio e generi musicali diversificati. Ho deciso, quindi, di prepararmi per gli esami di ammissione al Conservatorio. Mi è stato consigliato il Conservatorio "G.B. Pergolesi" di Fermo e da diversi anni frequento, con profitto, la classe del M° Riccardo Centazzo.
3. Cosa significa per te suonare la Fisarmonica?
La fisarmonica è uno strumento tra i più espressivi nel panorama musicale, perciò, suonare questo strumento significa, per me, trasmettere emozioni, stati d'animo diversi, colori e timbri così variegati da sembrare una piccola orchestra. Col passare del tempo sta diventando una delle mie ragioni di vita.
4. Dall'ingresso nei Conservatori Musicali nel 1992 ad oggi la Fisarmonica ne ha fatta di strada, il suo insegnamento si è allargato anche nelle Scuole Medie ad indirizzo musicale e nei Licei musicali, i concertisti hanno invaso sempre più Teatri e Sale da concerto. Cosa pensi si possa fare o si possa fare di più per rendere ancora più grande il movimento fisarmonicistico?
Io ritengo che, per diffondere sempre più la conoscenza della fisarmonica e dei suoi repertorii a tutti i livelli culturali, si debbano interessare musicisti e critici di primo piano, compositori emergenti, collaborare con gruppi di musica da camera fino ad arrivare ad essere solisti con l'orchestra con opere originali.
5. Cosa immagini o speri per il futuro della Musica in Italia e nel Mondo?
Per quanto riguarda l'Italia, i tempi sono maturi perchè lo studio della musica e di uno strumento nella scuola pubblica siano una pratica settimanale che deve coinvolgere lo studente dalla scuola primaria fino alle superiori. Questo fattore, forse, non produrrà una moltitudine di musicisti professionisti ma, senz'altro, produrrà un pubblico acculturato che andrà ai concerti con una coscienza critica e con entusiasmo. Nel resto del mondo il tasso culturale è più elevato anche se, le nuove generazioni, stanno scegliendo generi più leggeri. Per questo motivo è importante far capire loro che la conoscenza e l'ascolto dei grandi musicisti del passato resta un elemento fondamentale.
6. Qual è il tuo sogno musicale?
Il mio sogno è diventare un didatta preparato, valente e innovativo. Vorrei che, dalla mia scuola uscissero musicisti preparati e in grado di emergere sia come solisti che in formazioni cameristiche diverse. Per realizzare questo obiettivo sono conscio di dover affrontare studi molto complessi, come composizione e direzione d'orchestra, corsi di perfezionamento, ecc.
7. Secondo te cosa devono aspettarsi le persone che verranno a comporre il pubblico musicale in questo atteso evento di venerdì 22 e sabato 23 settembre chiamato "Premio delle arti di Fisarmonica" del Conservatorio di musica "L. D'Annunzio" di Pescara?
Mi aspetto che le persone presenti possano ascoltare repertorii diversi, generi musicali articolati che spaziano in tutti gli stili, ma soprattutto spero che si rendano conto che la fisarmonica è soprattutto ricerca: ricerca di suono e di timbri, elaborazione di temi e soggetti diversi, polifonia di voci, cioè, in poche parole, la bellezza e la varietà timbrica di un'orchestra ma in dimensioni ridotte.
8. Grazie della tua disponibilità Nicola, ti lasciamo al tuo studio quotidiano. In bocca al lupo e mi raccomando facci sognare!
Crepi il lupo!
Al Premio Nicola ci farà ascoltare:
PROVA PRELIMINARE
“Sonata in Mi magg.”, K 20 (Capriccio) di Domenico Scarlatti
“Contrappunto N.1”, da “L’Arte della Fuga”, BWV 1080 di Johann Sebastian Bach
“Toccata n° 1” di Ole Schmidt
PROVA FINALE
“Canzona” (dal manoscritto del British Museum) di Girolamo Frescobaldi
“Toccata in Mi minore”, BWV 914 di Johann Sebastian Bach
“Suite Russe” di Georges Chenderev
I Pensee
II Chant populaire
III Danse russe
Buon ascolto!!!